SPINETOLI – La quiete dopo la tempesta? Non proprio. Nella serata di giovedì 4 gennaio si è svolta una nuova riunione del “Comitato Cittadini Spinetoli“, a seguito delle vicende degli ultimi giorni in merito all’arrivo dei migranti in una palazzina di via Tevere, data alle fiamme nella notte di Capodanno.

“Restiamo in allerta permanente e da lunedì tornerà il nostro presidio, con una persona presente in via Tevere che darà risposte in merito alla nostra posizione – afferma Roberto Pagnoni, consigliere comunale e portavoce del Comitato – Abbiamo comunque deciso di togliere gli striscioni, anche gli ultimi che erano rimasti, per dare un segnale distensivo e per evitare di essere confusi con chi ha commesso il gesto increscioso dell’altra notte”.

“Riproporremo le nostre soluzioni al sindaco Luciani – continua – col quale ultimamente ci sentiamo in sintonia a partire dalla condanna comune di quel che è accaduto. Per ora stiamo alla finestra pensando che cambi qualcosa”.

Pagnoni afferma che “nel caso in cui si decidesse di utilizzare anche un altro edificio e ridurre il numero dei migranti, fossero anche minori con problemi, a 10-15 unità, la cosa sarebbe più facilmente gestibile. Il punto non è che noi non li vogliamo, ma vogliamo che siano gestiti in maniera seria e opportuna. A chi dice che il numero dei migranti iniziale fosse di 35, ricordiamo che dal bando il numero è pari a 50 e che anche fosse ridotto a 25 minori non è un modo per accogliere delle persone. Il numero iniziale prevedeva forse 10-15 persone per camera, non mi sembra il modo di gestire una situazione così complessa”.

Riguardo la Versoprobo, l’azienda chiamata alla gestione dei migranti in via Tevere, Pagnoni afferma che “loro sono piemontesi e non hanno alcuna idea di cosa sia Pagliare, di cosa sia quello stabile e come sia conformato”.


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