ASCOLI PICENO – Cosa bolle sotto la pentola della ex Sgl Carbon? A tal proposito lo scorso 6 febbraio i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil di Ascoli hanno incontrato i referenti della Restart Srl per avere informazioni circa lo stato di avanzamento del Progetto di bonifica e riqualificazione urbana Ascoli21 alla luce del protocollo di intesa firmato nel 2011.
Presenti all’incontro Barbara Nicolai e Romolo Rossi per la Cgil, Maria Teresa Ferretti, Antonio Angelini e Andrea Migliori per la Cisl, mentre per Restart c’erano il presidente Francesco Gaspari, il consigliere delegato Alfredo Sperandio e l’azionista di maggioranza Battista Faraotti.
“Dopo i diversi tavoli di concertazione che sono stati tenuti negli anni, in vista dell’avvio dei lavori di bonifica, le Organizzazioni Sindacali hanno voluto confrontarsi direttamente con la proprietà, sulle tematiche di sviluppo e sugli obiettivi occupazionali che erano e restano al centro del Protocollo di intenti firmato con la Restart” si legge nella nota dei sindacati.
“Dopo una prima informativa del Presidente Gaspari sullo stato dell’arte, con particolare riferimento alla Convenzione da stipulare entro breve con il Comune di Ascoli Piceno, a seguito della definizione di tutte le procedure amministrative urbanistiche ed ambientali, si è passati ad approfondire, con uno scambio di opinioni e valutazioni, gli aspetti inerenti lo sviluppo occupazionale diretto ed indiretto della iniziativa – scrivono – Sono stati affrontati quindi i temi del Polo Scientifico Tecnologico e Culturale, cuore del progetto di bonifica e riconversione dell’area ed elemento strategico di sviluppo del territorio. In particolare è stata presentata la nuova collocazione in ambito della Zona Industriale, con il recupero di uno degli edifici della ex Haemonetics. Una opzione, già sottoposta da Restart al Comune di Ascoli Piceno, che offrirebbe immediatamente, alla comunità degli aspiranti imprenditori ed alle start up una possibilità di insediamento, con spazi idonei alle diverse tipologie di impresa, dalla start up digitale alla impresa più tradizionale e imprese manufatturiere tecnologicamente avanzate”.
Una opzione, che ha trovato i sindacalisti favorevoli in ragione sia della immediatezza della disponibilità della struttura, che per il riuso di un edificio industriale dismesso, ed hanno evidenziato come la realizzazione del Polo Scientifico Tecnologico e Culturale debba rispondere anche ad una visione più ampia: quella di offrire servizi avanzati ad imprese esistenti nel territorio in termini di accrescimento delle potenzialità esistenti favorendo sinergie tra iniziative private e collaborazioni con istituzioni pubbliche, culturali e di ricerca.
“In merito alla ipotesi di gestione, che dovrebbe essere affidata ad una Fondazione senza scopi di lucro con finalità definite e vincolanti per gestire al meglio gli obiettivi di formazione di imprenditori, promozione di nuove imprese e attività di supporto tramite servizi innovativi, le Organizzazioni Sindacali ritengono fondamentale il coinvolgimento e la partecipazione fattiva, fin dalla sua istituzione, con le modalità che si riterranno più opportune, di tutti gli attori del territorio che stipularono il protocollo d’intesa del 2011 e quindi, oltre i sindacati e la Resart Srl, anche la Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno, il Comune di Ascoli Piceno e la Confindustria di Ascoli Piceno” continua la nota.
A proposito delle opportunità di perseguire l’obiettivo di rioccupazione delle maestranze ex Sgl Carbon, le parti si sono confrontate sugli aspetti di competenze necessarie e sulla formazione specifica, per svolgere le attività previste. La Restart ha comunicato di avere promosso, inoltre, l’avvio di una start up denominata Terrenuove srl, la quale ha programmato un importante piano di investimenti per l’acquisto dei macchinari e delle strumentazioni necessarie, per gestire la bonifica, con l’obiettivo di avviare una nuova attività industriale che continui anche dopo, consentendo una occupazione di circa 20 unità nelle diverse funzioni.
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