ASCOLI PICENO – Di seguito una nota del Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, diffusa e giunta in redazione il 23 agosto.

Presentato oggi nella sede di Rieti della Struttura Commissariale, il Rapporto sulla Ricostruzione in Italia Centrale
aggiornato a giugno 2021. Quasi 40 pagine che delineano il quadro analitico dei 138 Comuni del cratere 2016, a cui si
aggiunge un focus su Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, i Comuni maggiormente colpiti dalla scossa del 24
agosto di cui domani ricorre il quinto anniversario.

Le domande di contributo per la riparazione o la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma 2016 sono cresciute
oltre quota 20 mila e riguardano 52 mila unità immobiliari di tipo residenziale e 1.150 immobili produttivi. L’importo
richiesto dai cittadini è di 5,4 miliardi di euro. Le richieste approvate, oltre 10 mila, sono cresciute molto velocemente
nell’ultimo anno, ed in particolare nei primi sei mesi del 2021, nel corso dei quali sono stati approvate 3.300 richieste di
contributo e completati oltre 1.100 cantieri. Dall’avvio della ricostruzione sono stati ultimati 5 mila interventi su edifici,
con 12 mila unità residenziali completate, e in corso i lavori in altri 5 mila cantieri, per 13 mila ulteriori abitazioni.

“Vogliamo innanzitutto ricordare con commozione l’anniversario del 24 agosto. Ci sono stati troppi morti, 299, e il
nostro pensiero va ai familiari delle vittime e a tutte le persone che hanno sofferto e soffrono ancora oggi – ha
dichiarato il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini durante la presentazione del Rapporto -. I
dati di cui diamo conto mostrano segnali molto positivi, ma c’è molto ancora da fare. Il modo migliore per onorare la
memoria di quei morti e mostrare rispetto per la sofferenza delle persone è ricostruire case sicure e in tempi
ragionevoli”.

La semplificazione e le nuove procedure, in primis l’Ordinanza 100 e l’introduzione dei Programmi Straordinari di
Ricostruzione, hanno di fatto sbloccato una situazione di stallo. Nell’ultimo anno sono state presentate un terzo delle
richieste di contributo complessive, ed approvate la metà delle domande, con la concessione di 2,7 miliardi di euro, con
un’accelerazione che si è accentuata nel 2021.

Legnini ha rivolto un ringraziamento a tutti gli Uffici, Enti e Istituzioni coinvolti nella Ricostruzione, definendola
“un’impresa che coinvolge l’intero Paese. I risultati che presentiamo non sarebbero stati possibili senza un lavoro
puntuale e plurale di molti soggetti pubblici e privati: gli Usr e le Regioni, gli uffici sisma comunali e i sindaci,
Istituzioni e Diocesi, i cittadini e i loro comitati, il personale degli uffici, i professionisti e le imprese – ha voluto
ricordare il Commissario -. Quando abbiamo iniziato avevamo bisogno di recuperare la fiducia dei cittadini rispetto
alla possibilità di ricostruire. Ora, dopo un grande impegno Nella semplificazione, abbiamo procedure efficaci e che
funzionano, oltre a un quadro di risorse finanziarie senza precedenti”.

La ricostruzione si trova dunque in una fase matura, anche se sconta dei rischi dovuti alle dinamiche di mercato indotte
anche dalla pandemia. Il ritmo acquisito tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 nell’apertura di nuovi cantieri, rischia in
primavera di subire un rallentamento a causa dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione, al quale si è fatto
fronte, recentemente, innalzando la misura del contributo.

“L’accelerazione della ricostruzione, evidente, comporta anche dei problemi. Le imprese che lavorano nella
ricostruzione sono tante, 2.659, ma non sufficienti, come il numero dei professionisti che elaborano i progetti. Colgo
questa occasione per rivolgere un appello alle imprese e ai professionisti di tutto il Paese: venite a lavorare nel Centro
Italia. È un messaggio di fiducia: oggi la governance è ben strutturata e capace di fornire risposte. Se manteniamo
questo ritmo, e avremo una capacità attuativa adeguata, quella del Centro Italia, pur difficilissima, può diventare una
delle ricostruzioni più veloci”, dichiara il Commissario Straordinario Giovanni Legnini.

Anche la ricostruzione pubblica, dopo anni di stasi, sta accelerando. Nei primi sei mesi del 2021 gli interventi hanno
registrato un sostanziale avanzamento. La spesa, in questo periodo, è stata di 144 milioni di euro (nell’intero 2020 la
spesa fu di 62 milioni di euro), portando il totale a 411 milioni di euro.
Le opere pubbliche finanziate dalle Ordinanze, comprese le chiese, le scuole e gli interventi sui dissesti, sono oltre
2.600. In questi sei mesi sono stati sbloccati circa mille interventi. I cantieri al lavoro erano 169, quelli ultimati 251. Nel
2021 hanno visto la luce le 25 Ordinanze Speciali per la ricostruzione dei borghi più distrutti, che danno attuazione ai
poteri in deroga concessi al Commissario, e si sono concretizzate le prime iniziative per lo sviluppo economico.

Sono stati avviati il Pacchetto Sisma del Pnrr, con 1,780 miliardi, ed il Contratto Istituzionale di Sviluppo, varato dal
Ministro della Coesione Territoriale, che finanzia i primi progetti con 160 milioni di euro, la cui programmazione è
affidata alla Cabina di Coordinamento, guidata dal Commissario Straordinario, con i rappresentanti di tutte le istituzioni
coinvolte.

Nel corso del 2021 è stato definito l’accordo con l’Agenzia delle Entrate sull’uso del Superbonus 110% insieme al
contributo pubblico di ricostruzione, che semplifica le procedure e rende possibile coprire con le detrazioni le eventuali
spese in accollo ai proprietari. Nello stesso tempo sono stati rafforzati i presidi di legalità sulle attività di ricostruzione,
con la firma di numerosi protocolli tra Prefetture, imprese e sindacati finalizzati a contrastare il lavoro nero e le
infiltrazioni della criminalità.

Amatrice e Accumoli in provincia di Rieti, Arquata del Tronto in quella di Ascoli, sono i comuni che
hanno sofferto le vittime, 299, e i maggiori danni in conseguenza della scossa del 24 agosto 2016,
di magnitudo 6.0, con la distruzione dei centri storici dei capoluoghi e di moltissime frazioni.
La ricostruzione dei tre Comuni è stata avviata solo nel corso dell’ultimo anno, a conclusione di
percorsi estremamente complessi. Prima la perimetrazione delle aree, dove in virtù dei danni è
apparsa subito chiara la necessità di una programmazione urbanistica della ricostruzione, poi
l’avvio dei Piani attuativi, che vi provvedono, ma che sono strumenti molto dettagliati, ed hanno
percorsi lunghi di redazione, approvazione ed attuazione. C’è stata, inoltre, la necessità di fare
studi approfonditi sulla natura del terreno, soprattutto ad Arquata, nella frazione di Pescara del
Tronto, prima di immaginare ogni possibilità di re insediamento.

Tutti e tre i Comuni hanno scelto nell’immediato la strada dei Piani Attuativi, anche se a luglio del
2020, quando sono stati introdotti con Ordinanza i Programmi Straordinari di Ricostruzione,
strumenti più snelli e flessibili, ma comunque efficaci per dettare le regole generali, nessuno di
loro aveva concretamente avviato le procedure. I Psr, dunque, sono stati adottati dalle tre
amministrazioni come strumenti per anticipare, laddove possibile, i contenuti dei Piani, e per
individuare le opere prioritarie ed essenziali per la ricostruzione privata, grazie alla possibilità di
ricorrere per la loro attuazione alle Ordinanze Speciali in deroga che sono state puntualmente
adottate.

Allo stato attuale la ricostruzione procede, in questi tre Comuni, in modo differenziato.
Quello di Amatrice ha subito i maggiori danni al patrimonio edilizio privato e pubblico, con 848
edifici con danno lieve e 3.485 con danno grave censiti dalle schede Aedes e Fast dopo il sisma, ed
un livello di distruzione che in alcune frazioni è stato rilevato al XI grado della scala Mercalli,
catastrofico.

Al 30 giugno scorso erano state presentate all’Usr Lazio 718 richieste di contributo di
ricostruzione, 286 per i danni lievi e 432 per quelli gravi (34% e 12% del totale dei danni lievi e
gravi censiti). Di queste richieste 301 sono state approvate con la concessione del contributo, e
115 edifici, con al loro interno alcune centinaia di unità residenziali, sono già stati completati e
consegnati. Amatrice si pone così al quarto posto assoluto nella graduatoria dei comuni del cratere
per importo dei contributi concessi con 126 milioni di euro (208 quelli richiesti con le domande
presentate ed in istruttoria), dopo Tolentino, Norcia e Ascoli Piceno.

Ad Accumoli si registra la situazione più complessa, con pochissime domande di contributo
presentate ed accolte. Sono 38 sui 234 censiti per i danni lievi e 75 sui 1.371 registrati come danni
gravi dopo il sisma, con percentuali pari al 16 e al 5%. I contributi concessi ammontano a 22 milioni
di euro, i cantieri già portati a termine sono appena 16. Anche ad Accumoli si sta procedendo con i
Piani attuativi e la redazione del Programma Straordinario di Ricostruzione.

Ad Arquata del Tronto è in corso l’iter di approvazione dei Piani Attuativi, e dopo la consultazione
della popolazione l’amministrazione comunale ha definito le possibilità di delocalizzazione di una
parte delle abitazioni della frazione di Pescara del Tronto, interamente distrutta. Nel comune di
Arquata si sono registrati 294 edifici inagibili con danni lievi, per 60 dei quali è stata presentata la
richiesta di contributo (20%), e 1.776 edifici con danni gravi, per i quali sono state presentate 122
domande (7%). Le richieste approvate sono 134 con la concessione di 62,4 milioni di euro di
contributi, che pongono Arquata all’ottavo posto della graduatoria. I cantieri conclusi sono 48.

L’Ordinanza Speciale per Amatrice prevede sia interventi propedeutici alla ricostruzione privata
del centro storico sia opere necessarie per la ripresa della vita sociale e culturale della città per un
totale di oltre 48 milioni di euro. Del primo gruppo di opere fanno parte 8 interventi: il Municipio,
la Torre Civica, i sottoservizi del centro storico (articolati in due interventi), la viabilità di servizio, la
chiesa di Sant’Agostino, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Santa Maria del Suffragio. Del
secondo gruppo di opere fanno parte altri 8 interventi: il Centro servizi del Parco Nazionale,
compresi l’ostello e il centro espositivo (ex convento di San Francesco), il Centro Convegni (ex
chiesa di San Giovanni), il Centro culturale (ex Chiesa di San Giuseppe), il Centro della Musica (ex
chiesa di Santa Maria di Porta Ferrata), il Museo Civico “Cola Filotesio” (ex chiesa di Sant’Emidio), il
Museo della Ricostruzione nell’ex cinema teatro Garibaldi, la chiesa dell’Immacolata e la chiesa del
Santissimo Crocifisso. A coordinare gli interventi, che necessitano di un alto livello di sinergia tra
ricostruzione pubblica e privata, l’Usr Lazio, individuato anche come soggetto attuatore.

Oltre alla realizzazione di alcuni interventi indispensabili nel centro storico e nelle frazioni,
l’Ordinanza per Accumoli stabilisce uno stretto e costante coordinamento della ricostruzione
privata con quella pubblica, affidato al sub commissario, al Comune e all’Usr Lazio. Tra le opere da
realizzare ci sono il rifacimento del Palazzo del Podestà e della Torre Civica, il nuovo edificio
comunale, i sottoservizi nel centro storico, la delocalizzazione del centro polifunzionale, il ponte
sul Tronto nella frazione Fonte del Campo, la messa in sicurezza dei dissesti idrogeologici nelle
frazioni di Illica, Roccasalli e Villanova ed il ripristino della viabilità in alcune altre frazioni. Le
somme impegnate con l’Ordinanza ammontano a 29 milioni di euro, dei quali 26 aggiuntivi
rispetto agli stanziamenti precedenti.

Oltre al ripristino delle opere pubbliche funzionali nel centro storico, quasi completamente raso al
suolo dal sisma, nell’Ordinanza per Arquata si prevede il ricorso alla ricostruzione pubblica. Sarà
quindi il Comune a definire le aree e gli edifici da ricostruire secondo un progetto unitario che
tenga conto della stretta correlazione con le numerose opere pubbliche da realizzare. Tra queste il
ripristino della viabilità, i terrazzamenti del centro storico, il recupero della Rocca, del Palazzetto
dello Sport, il rifacimento del municipio e di diversi edifici pubblici. Le opere previste
dall’Ordinanza ammontano a 18 milioni di euro, ma se ne identificano già alcune altre, per un
importo di ulteriori 28 milioni, per le quali viene intanto finanziata la progettazione.


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