ASCOLI PICENO – Arriva l’estate, insieme ad eventi molto importanti nel Piceno.

L’associazione Era, European Radioamateur Association, sezione di Acquasanta Terme, in collaborazione con l’amministrazione di Acquasanta Terme ha presentato in conferenza stampa il 25 maggio, al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, il Festival Culturale di Acquasanta Terme.

Presenti il sindaco di Acquasanta Terme, Sante Stangoni, il docente Uniuma di Milano Fabio di Nicola, lo scultore e creatore del “Tempio della Grande Madre” Lavinio Velenosi, il presidente dell’associazione Era Vincenzo Tosti e rappresentanti dell’Ebanisteria Caputo, impresa restauratrice della piscina storica di Acquasanta Terme.

L’8 giugno si svolgerà questo evento che ha la priorità di ridare una visibilità completamente diversa di Acquasanta Terme dopo il tragico sisma dell’agosto 2016. Tutto preso spunto da André Gide, premio Nobel nel 1947 per la letteratura. L’autore parigino, nato nel 1869 e deceduto nel 1951, aveva molto a cuore Acquasanta Terme tanto da citarla nel suo libro “Pagine d’autunno” in un intero capitolo.

In un passaggio del testo, ben custodito da Fabio di Nicola, si legge “La località era meravigliosa. Non appena penso all’Italia sento subito che non esiste al mondo un paese che le preferisca ma la sua grazia non mi era ancora apparsa così attraente come in quei luoghi”.

Questo, e altro, verrà illustrato in un convegno che si terrà sempre l’8 giugno al monastero di Valledaqua dove saranno presenti esperti, studiosi, giornalisti e artisti. Prossimamente verrà diramato il programma completo dell’intera giornata che vedrà tra l’altro uno spazio dedicato al Flamenco con protagoniste le ballerine della nota scuola Flores di Roma e verrà consegnato il premio “Gli argonauti” al giornalista Livio Leonardi.

Vincenzo Tosti apre la conferenza: “Un evento che apre alle scoperte culturali e artistiche di Acquasanta e dintorni che incrementeranno il flusso turistico. Ci saranno ospiti importanti che renderanno ancora più prestigioso il Festival. Siamo contenti e orgogliosi del lavoro realizzato”

Sante Stangoni prosegue: “E’ un Festival che abbiamo pensato profondamente. Un evento post sisma, un modo per far vedere in ottica diversa un territorio come il nostro che purtroppo ha avuto per molto tempo il timbro delle conseguenze del terremoto 2016. E’ arrivato il momento di un rilancio concreto. E’ giusto riparlare in maniera adeguata dei luoghi importanti di Acquasanta e delle sue frazioni. Diamo spazio alle mulattiere, al travertino e a tanto altro. Abbiamo molta voglia di ripartire in maniera decisa”.

Fabio di Nicola aggiunge: “Conosco bene il territorio, conosco bene coloro che hanno contribuito al Festival. Sono voluto partire da quello che dice lo storico Premio Nobel per la letteratura, il francese Andrè Gide. Ho trovato nel suo libro ‘Pagine d’autunno’, Gazzanti Editore, un capitolo dedicato interamente ad Acquasanta Terme. Tutto ciò fa comprendere come la località era già nota in Italia e non sola per le cure termali. L’8 giugno parleremo della connessione che c’è tra Andrè Gide e Acquasanta Terme e riveleremo scoperte importanti e altri collegamenti. A tutto questo diamo spazio anche alla parte artistica e ambientale. Abbiamo voluto unire più ambiti per dare una grande visibilità a questo Festival e, ovviamente, ad Acquasanta Terme”.

Lavinio Velenosi conclude: “Il Tempio della grande madre parla principalmente di amore, di pace e rispetto per la Terra. Il nostro pianeta dovremmo amarlo più di qualsiasi altra cosa. La mia opera parla del sentimento che nasce dentro di noi. Una giusta connessione su quello che vuole rappresentare questo Festival ed è importante e simbolico che si svolga ad Acquasanta Terme, territorio che ha subito molti danni dal sisma 2016 ma che ha una gran voglia di far parlare di sé per le sue immense bellezze”.


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