ASCOLI PICENO – Conclusa nella tarda mattinata di giovedì l’analisi del terreno sul Colle San Marco dove il 5 gennaio scorso venne ritrovato il cadavere di Rossella Goffo.
Dopo il ritrovamento, mercoledì, di due falangi di anulare e mignolo della mano sinistra, di alcuni frammenti ossei, della fede nuziale e di due bossoli, giovedì sono stati rinvenuti altri frammenti ossei e un bossolo.
Secondo quanto emerge e viene riportato in una nota dell’agenzia Ansa, questo bossolo sarebbe compatibile con armi in uso alla polizia, come gli altri. Sarebbe invece da escludere che si tratti di proiettili da caccia.
La Goffo, funzionaria della Prefettura di Ancona, sposata e con due figli ad Adria in provincia di Rovigo, fece perdere le sue tracce nel maggio 2010. Le indagini compiute in collaborazione fra la Procura di Ascoli e quella di Ancona, vedono per ora indagato di omicidio l’operatore tecnico della questura di Ascoli Alvaro Binni. L’uomo si professa innocente.
A gennaio, dunque, il “Bosco dell’Impero” sul Colle che sovrasta Ascoli restituì i poveri resti di un cadavere di donna, trovati per caso da due cercatori di tartufo. L’intera area del bosco, che si trova a 800 metri di quota, è stata setacciata dal personale di polizia, carabinieri, corpo forestale, alla ricerca di tracce che possano aiutare a far luce sulle cause della morte della donna e sull’identità del suo assassino.

Dopo il ritrovamento della fede nuziale, si è avuta l’ulteriore conferma che il cadavere rinvenuto appartiene proprio a Rossella Goffo.

Alvaro Binni ha sempre respinto ogni accusa, ed anche giovedì attraverso il suo legale Nazario Agostini ha negato ogni responsabilità.


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