L’AQUILA – Martedì mattina il tribunale del Riesame dell’Aquila ha respinto l’istanza di scarcerazione di Salvatore Parolisi. Il caporalmaggiore dell’esercito era stato arrestato il 20 luglio scorso perchè ritenuto l’assassino della giovane moglie Melania Rea, scomparsa il 18 aprile da Folignano (Ascoli Piceno), dove vivevano, e trovata morta, con 32 coltellate, il 20 aprile in un boschetto di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo).

Parolisi dunque resterà nel carcere teramano di Castrogno essendo stata confermata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Teramo, Giovanni Cirillo, lo scorso 2 agosto. Gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile hanno annunciato che faranno ricorso alla Corte di Cassazione. Martedì mattina sia i legali sia Parolisi non erano presenti. Al collegio difensivo le motivazioni saranno inviate per fax.

Per i giudici aquilani il quadro indiziario è rimasto immutato, nonostante le eccezioni sostenute dalla difesa. Secondo quanto riporta Repubblica.it, il presidente del tribunale, Giuseppe Romano Gargarella, si è limitato a dire che tutto è contenuto nelle motivazioni che saranno inviate alle parti. Alla domanda di un giornalista se i giudici non si siano fatti impressionare dalle dalla dichiarazione spontanea di Parolisi, dalla corposa memoria difensiva e dai periti, sempre secondo Repubblica.it, Gargarella ha risposto: “Noi non ci facciamo impressionare né da un lato né dall’altro”.


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