
Cassazione, confermata la pena di 20 anni a Salvatore Parolisi
E' stato dunque convalidato quanto deciso dalla Corte di Assise di Perugia, nel secondo processo d'appello, con la sentenza emessa il 27 maggio 2015, che ora è definitiva
E' stato dunque convalidato quanto deciso dalla Corte di Assise di Perugia, nel secondo processo d'appello, con la sentenza emessa il 27 maggio 2015, che ora è definitiva
L’ex militare era stato condannato, con l’abbreviato, a trenta anni. E’ stata esclusa l’aggravante della crudeltà e non sono state concesse le attenuanti
Il procedimento è giunto in Umbria in seguito alla decisione con cui la Cassazione (10 febbraio) ha confermato la responsabilità nel delitto dell'ex caporalmaggiore dell'esercito. E’ stato stabilito che è da abrogare l'aggravante della crudeltà
Le 36 coltellate inflitte alla donna indicano che si è trattato di un "dolo d'impeto", ma "la mera reiterazione dei colpi (pur consistente) non può essere ritenuta" come aggravante di crudeltà
E' da eliminare l'aggravante della crudeltà secondo la Cassazione. Il ricalcolo della pena lo deve fare la Corte d'assise d'appello di Perugia
Il denaro fu usato legittimamente per pagare le spese legali. La somma sotto la lente degli inquirenti era di circa 130 mila euro
Tra i testimoni a favore Ludovica Perrone, l'allieva con cui ebbe una relazione sentimentale. L'uomo sta scontando in carcere la condanna a 30 anni per l'omicidio della moglie Melania Rea
Il militare avrebbe brindato, tra il 2008 e il 2009, con bevande alcoliche insieme alle allieve all'interno della caserma. La difesa contesta l'indeterminatezza delle date
Il caporalmaggiore risulta indagato, insieme a undici persone, per i presunti abusi nei confronti delle reclute del 235° reggimento Piceno. La procura militare vuol capire se siano state attuate minacce nei confronti delle allieve per indurle ad avere relazioni
E' stata emessa la sentenza della condanna del caporalmaggiore. Motivazioni che lasciano molto perplessi gli avvocati della difesa, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, già al lavoro per presentare ricorso in Cassazione
Niente ergastolo da parte della Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila, ma una condanna a 30 anni. In aula mostrati alcuni filmati, tra cui una video chat tra Parolisi e Ludovica in cui mostravano le parti intime.
“Violata consegna” è l’accusa mossa dalla Procura militare di Roma a carico di Salvatore Parolisi, condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea.
Nunzio Calabrese picchò la sua ex, una soldatessa del 235/o Rav Piceno. E' stato condannato, inoltre, ad una provvisionale di 15 mila euro, 900 euro di multa, all'interdizione dai pubblici uffici ed al risarcimento del danno
“Un delitto d’impeto, la donna era diventata una figura dominante nella coppia”. Questa la motivazione della condanna all’ergastolo del marito, che si sarebbe sentito umiliato dal diniego ad avere un rapporto nel bosco di Ripe di Civitella
Nunzio Calabrese, reggino di 27 anni, è accusato di lesioni gravi e rapina ai danni della sua fidanzata. L’avvocato dell’imputato, Umberto Gramenzi:” Ha riconosciuto i suoi errori, dichiarando che la ama ancora”. Udienza di discussione fissata per il prossimo 7 gennaio.
Antonio Di Gesù, maresciallo capo del 235 RAV Piceno, avrebbe molestato sessualmente una giovane caporale. Il sottufficiale, rinviato a giudizio dal Gup militare, è accusato di ingiuria e minacce ad un inferiore.
La sentenza del giudice Marina Tommolini che lo condanna al massimo della pena con tutte le aggravanti. Il caporalmaggiore dell’Esercito perde anche la patria potestà.
Melania è morta il 18 aprile 2011, ma i superperiti sono ancora incerti sull'ora del suo decesso. Entro il 26 ottobre la sentenza definitiva da parte del giudice Marina Tommolini
Ieri l'udienza per l'omicidio di Melania Rea. Il Gip Tommolini accoglie la richiesta del legale di parte civile, Mauro Gionni, nel nominare Stefano Vanin, quale terzo perito, per stabilire l'ora esatta della morte.
Il presidente dell’Associazione Nazionale “Crescere Insieme” Marino Maglietta esprime il suo punto di vista sulla sospensione della patria potestà all’unico indagato dell’omicidio di Melania Rea