ASCOLI PICENO – Un fagotto contenente alcuni abiti, probabilmente militari, con macchie definite “interessanti” sarebbe stato rinvenuto nei pressi di un sentiero non troppo distante dal Bosco delle Casermette. Almeno stando a quanto sostenuto in un articolo pubblicato sul sito del settimanale “Oggi” riguardo l’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea, anche se la notizia sarebbe stata smentita dalla Procura in una nota.

Secondo quanto riportato sulle pagine web della nota rivista, però, si tratterebbe di un ritrovamento avvenuto grazie alle ricerche effettuate dai Carabinieri nei giorni scorsi.

Gli abiti sembrerebbero abbandonati da alcuni mesi. Se le macchie ritenute “interessanti” , come sostenuto nell’articolo, siano di sangue o di altri elementi organici saranno nel caso gli esami scientifici affidati ai Ris a stabilirlo.

Gli inquirenti sono alla ricerca di quella che può essere definita la prova maestra di tutta l’inchiesta.

Intanto dopo il Gip di Ascoli, anche quello del tribunale di Teramo ha respinto la richiesta di incidente probatorio presentata dai legali difensori di Salvatore Parolisi per consentire ulteriori accertamenti scientifici sulla salma di Melania Rea, la donna di ventinove anni uccisa al Bosco delle Casermette e per il cui omicidio è accusato il marito.

Nicodemo Gentile e Walter Biscotti chiedevano che attraverso un altro esame autoptico si potesse stabilire con esattezza la data e l’ora della morte della donna. In particolare, i due legali contestano il fatto che dall’assunzione della caffeina e dal suo stato di digestione possa essere determinata con esattezza l’ora del decesso della donna, così come indicato nell’autopsia affettuata dal dottor Adriano Tagliabracci.

Oggi il rigetto da parte del Gip Giovanni De Rensis della richiesta di riesumazione della salma per una nuova autopsia.


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