ASCOLI PICENO – Dopo la bufera scatenata sui socialnetwork dal volantino di Casapound (leggi nostro articolo) con il quale il gruppo di destra ha annunciato l’inaugurazione, domenica prossima presso la propria sede ascolana, della mostra fotografica “Ascoli città fascista”, è arrivata la presa di posizione ufficiale della sinistra cittadina, con un comunicato congiunto dei partiti di centrosinistra Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra a libertà, Prc e Primavera di Ascoli.

” L’iniziativa del gruppo Casa Pound di allestire una mostra fotografica sulla città di Ascoli durante la dittatura fascista e dal titolo, “Ascoli città fascista”, e dalla confezione dell’evento ha molto poco di ricostruzione storica e molto di propaganda estremista.

Chiediamo che il Sindaco della nostra città insignita della medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana prenda ufficialmente le distanze da un’ azione che suona come una vera provocazione e un’offesa rispetto alla storia di Ascoli; la città di cui è primo rappresentante viene infangata da allestimenti lontani dalla verità storica e dai valori costituzionali di riferimento di cui un Sindaco degno di questo nome deve essere primo portavoce e primo rappresentante.

Ci auguriamo che, pur non essendo ascolano, il Sindaco Castelli conosca la storia della città che sta guidando: dica forte e chiaro che Ascoli non è e non è mai stata una città fascista; ha vissuto tragicamente le imposizioni dittatoriali che il regime imponeva negli anni trenta e quaranta; se di reportage fotografico si tratta esso non può essere presentato con un titolo falso. Chieda il Sindaco che lo si chiami “Ascoli durante la dittatura fascista”.

Da tempo tanti cittadini hanno la sgradevole sensazione che Castelli strizzi l’occhio per motivi di consenso elettorale ad una organizzazione di estrema destra lontana anni luce dalla tradizione della città. Che spesso agisce in modo provocatorio a fini di propaganda e di visibilità e che certo non merita premi o riconoscimenti (come è stato fatto) da una città che ha preso, a caro prezzo di sangue, la via della democrazia e della libertà”.


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