ASCOLI PICENO – “Ascoli è una città bellissima, peccato per le scritte” è una frase che spesso sentiamo dire da turisti, parenti che abitano fuori e tornano per le feste. L’occhio esterno non lamenta solo la presenza delle scritte, per eliminare le quali basterebbe un’imbiancata, infatti anche le cartacce e le sigarette buttate per terra, i bisogni dei cani lasciati in strada contribuiscono a creare un livello di disordine e sporcizia assurdo per una città così piccola come la nostra.

Il 21 ottobre il comune, in particolare l’assessore Massimiliano Brugni e il sindaco Castelli, patrocinerà la prima giornata nazionale anti-degrado, promossa dall’associazione Ascoli da Vivere. “Questa giornata sarà sentita a livello nazionale. Siamo in contatto da tempo con altre associazioni di Roma, Firenze e Milano – spiega Lucia Boncori, in rappresentanza di Ascoli da Vivere – e il concetto di anti-degrado a cui pensiamo comprende tutto, da detriti di ogni genere, ai graffiti, alle macchine parcheggiate male”.

Una giornata di impegno sociale quindi, durante la quale il muro tra la piscina comunale e il campo scuola, alto 3 metri e lungo 30, sarà riverniciato dai ragazzi di Ascoli da Vivere e dall’assessore Brugni, alla presenza di Castelli. Chiunque può aiutare, contattando l’associazione promotrice all’indirizzo mail [email protected]. La vernice sarà messa gratuitamente a disposizione dal signor Capponi, titolare della Casa del colore di Ascoli.

A cambiare deve essere la mentalità: non più individualismo e menefreghismo di fronte al degrado di qualsiasi tipo, ma responsabilità. Castelli e Brugni sostengono che sia necessario dare il buon esempio, soprattutto per i più giovani. Trasmettere alle nuove generazioni l’amore per le bellezze della propria città, per la pulizia e per l’ordine le porterà ad adottare lo stesso atteggiamento virtuoso in futuro.

Tutte belle parole, quelle attorno a questa lodevole iniziativa, ma quando il sindaco ricorda la teoria della finestra rotta di Rudolph Giuliani, secondo cui se il bambino vedrà sempre il vetro rotto si abituerà all’idea e prima o poi ne romperà altri, stride con la situazione non troppo nascosta dell’asilo San Domenico. Lì i bambini molto piccoli di vetri rotti ne vedono tutti i giorni e il degrado del loro cortile dura da 20 anni.

Oltre alle imbiancate ad oltranza contro i “taggers”, magari sarebbe pure più educativo per i ragazzi se il comune aprisse gli occhi e intervenisse più concretamente nelle scuole, coinvolgendo i cittadini e gli studenti nella pulizia dei loro cortili e facciate scolastiche. Così forse il rispetto dei luoghi potrebbe entrare nella coscienza di tutti.


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