Puntata dedicata ai giovani, precisamente agli studenti, e non poteva essere altrimenti dopo le grandi mobilitazioni delle ultime settimane culminate nella giornata di lunedì 3 dicembre.
YouRiviera, l’approfondimento settimanale di RivieraOggi.it e PicenoOggi.it, ha avuto per ospiti quattro studenti. Si tratta di Leonardo Archini, coordinatore provinciale della Rete degli Studenti Medi, Davide Assogno, coordinatore comunale di Blocco Studentesco, e due ragazzi invece che non fanno parte di associazioni ma condividono la mobilitazione delle ultime settimane, Guido Benigni, del Liceo Scientifico di San Benedetto, e Marco Caprioli, del Liceo Classico di Ascoli.
La trasmissione è andata in diretta video su RivieraOggi.it e PicenoOggi.it ed è ora disponibile integralmente in differita.
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Secondo me è sbagliato il presupposto, il nostro paese non è un disastro, un buco nero nel sud dell’Europa, lo dimostra l’avanzo primario del bilancio. Sono stato all’estero a lavorare e la situazione non è rosea neanche lì, la differenza è che l’Italia subisce più di altri paesi l’attacco della speculazione finanziaria. Quello che dovranno fare i giovani sarà dire NO a chi vorrà dargli lezioni che la storia ha giudicato false e superate (come le politiche dei tagli, che affiancate alla stretta fiscale sono un qualcosa di introvabile persino nelle teorie più fantasiose).
Forza ragazzi.
La tua ultima frase non mi è chiara:nella storia le politiche di austerity non sono state molto frequenti. Basti pensare che dalla crisi del ’29 si è usciti con il New Deal (spesa pubblica)…
Provo a spiegarmi meglio.
La situazione italiana risente delle richieste del sistema finanziario (non dell’Europa dato che, a conti fatti, le altre nazioni non si comportano allo stesso modo) che vuole dal popolo “lacrime e sangue”, esattamente come in Grecia, per tranquillizzare i mercati. Questo ha comportato da un lato la mannaia sulla spesa pubblica, con tagli sconsiderati, da ragioneria pura, senza tener conto di priorità e di eventuali indici di efficienza e dall’altro un inasprimento del carico fiscale sia per nuove imposte (IMU) sia per la percezione data dalla crescente lotta all’evasione. Come dice bene lei, in passato si è usciti dalle crisi con politiche Keynesiane a sostegno della domanda e cioè con aumenti della spesa pubblica, questo significa che i nostri governanti sono tornati a sperare nel riequilibrio automatico del mercato (cosa per me insensata, ma sono opinioni), quindi non solo non si aiuta la domanda ma la si scoraggia del tutto, rinunciando all’espansione dei consumi determinata dalla diminuzione del carico fiscale.
Senza entrare in dibattiti sull’economia monetaria, non so davvero quale potrà essere il futuro del nostro paese finché non saremo in grado di dire NO ai diktat di FMI e compagnia cantante.
Un saluto cordiale.
Io non condivido questa interpretazione dei mercati finanziari. Non mi sembra corrispondente a realtà. Guarda ad esempio gli USA, loro hanno il problema del fiscal cliff e non mi pare siano assediati da speculatori. Invece la speculazione si annida nel vecchio continente perchè non c’è una Banca Centrale stile FED, ma l’unica risposta alla speculazione sono le dichiarazioni di Mario Draghi. E’ l’Europa (Germania) ad imporre l’austerity per la spettro di Weimer! Secondo me l’Italia ha problemi economici di maggior priorità rispetto alla quadratura dei conti ed al debito pubblico, il vero problema è che veniamo da 20 anni di stagnazione economica (spesso accompagnata da una stagflazione reale) in cui il potere d’acquisto dei cittadini è diminuito, è diminuita la competitività delle imprese, è diminuita la credibilità e l’attrattività internazionale al punto da non avere più investimenti esteri in Italia.
Le politiche come quella del fiscal cliff sono necessarie a banche e gruppi che gestiscono il risparmio, non è necessario che lo spread sia alto per avviarle. Dire che l’america non è assediata da speculatori è abbastanza azzardato visto che, oltre l’esplosione finanziaria dovuta ai sub prime, si ricorda anche lì l’uomo della Goldman pronto a far fallire la Lehman (too big to fail) innescando una serie di eventi negativi anche per l’Europa perchè doveva eliminare la concorrenza.
All’Europa non seve un’altra banca privata, ingestibile ed intoccabile come la FED, serve dire NO alle richieste del FMI, serve che gli stati riacquistino il proprio debito e che l’emissione della moneta torni ad essere gestita da organismi nazionali, non da una banca posseduta da privati. Indubbiamente i 20 anni di stagflazione o quasi pesano, ma per uscirvi non si è fatto nulla in termini di tutela da mercati inarrivabili in termini di competitività (fortunatamente per noi non abbiamo una massa di operai-schiavi da sfruttare) né in termini di politica energetica o di riforme fiscali serie. Tutto il resto è fantaeconomia, come la tanto decantata internazionalizzazione delle imprese, quando i dati dicono che una minima parte di esse esporta e che, anche per questa minoranza, l’esportazione pesa sempre meno del 50% sul fatturato. Ultima cosa, ok attrarre gli investimenti esteri, ma con la consapevolezza che sono assolutamente inutili se non “creano ricchezza”, limitandosi a comprare comparti dell’industria italiana già esistenti.
Prima cosa gli USA non subiscono downgrade con i ritmi che subiamo noi in europa, e tanto basta per tenere alla larga speculatori, che poi il rating non significhi nulla è un altro discorso (Lehman è fallita con tripla A).
Ripudi la FED ma dici che vuoi stampare moneta? E come fai con l’attuale BCE? Mi sembra una forte contraddizione in termini, non credi? Invece per l’FMI te ne puoi sbattere tranquillamente se non gli chiedi i soldi, ma se gli chiedi solo un cent loro si prendono tutto, da bravi creditori chirografari.
La tematica dell’internalizzazione è importante per avere una bilancia commerciale con saldi in attivo che è l’unica attuale garanzia di aumentare la ricchezza reale in Italia.
Scusa ma dove sta scritto che la FED sia migliore della BCE? Sono entrambe banche private che hanno la possibilità di emettere moneta a piacimento prestandola come se il denaro non fosse proprietà dei singoli stati. Dato che auspicare il ritorno all’emissione di moneta da parte di una Banca centrale italiana nazionalizzata ormai è come sperare nelle profezie dei Maya, quantomeno auspico la creazione di un istituto europeo controllato dagli stati (e non come adesso da banche facenti capo a privati) che risponda ad un europarlamento che sia espressione dei popoli e non del sistema finanziario.
Gli USA non hanno gli stessi ritmi di downgrade dei paesi europei (anzi, sud-europei) perché, vuoi o non vuoi, a Wall Street non conviene mettere in crisi un sistema che controllano completamente, a differenza del “mostro socialista” che è il vecchio continente.
Sono d’accordo con te quando dici che la bilancia commerciale è importante, ma questo non significa che le imprese italiane debbano incrementare soltanto le esportazioni uccidendo il mercato interno, significa che l’Italia deve rilanciare la produzione, esportare per quel che può ed importare solo ciò che è strettamente necessario, senza subire pressioni e diktat.
Con il FMI purtroppo tutti devono sbattere il muso ed ascoltare le loro ricette contro la crisi, poi ovviamente ognuno è libero di fare come l’Argentina, e cioè ignorarli facendo l’esatto contrario di quanto chiesto, saldare il debito e mandarli a quel paese..
Non do un giudizio su chi sia migliore ma la FED ha la possibilità di stampare (figurativamente parlando) moneta liberamente mentre la BCE no, ha dei vincoli sul quantitativo di moneta che può produrre in un anno esplicitamente dichiarati nel suo statuto! Valuta tu chi ti piace di più …
Il mio ragionamento sulla bilancia commerciale tende ad evidenziare la necessità di avere un tessuto produttivo competitivo a livello globale sia per il mercato interno che per l’export (che è quello che ci fa aumentare la ricchezza come paese).
Devo decidere se è meglio far stampare a gruppi privati d’interesse un quantitativo limitato di moneta da prestare alle banche (che poi reinvestono su titoli di stato invece di aprire i rubinetti) piuttosto che una quantità infinita? Boh onestamente non mi cambia granché. Tra BCE e FED scelgo le vecchie banche centrali che, quelle sì, potevano far tornare in attivo la bilancia commerciale con svalutazioni della moneta. Altro che competitività. Comunque a mio modesto parere la vera ricchezza è dovuta ad una produzione che garantisca contestualmente stabilità del mercato interno ed un export che porti in attivo la bilancia commerciale. Il nostro paese non deve diventare capitale del turismo, con una popolazione di ristoratori e camerieri, deve tornare a produrre e per farlo servono politiche di sviluppo serie ed una serie di tutele contro la concorrenza sleale dei paesi in via di sviluppo. Il contrario di ciò che stanno facendo.
Si così vuoi mettere in mano ai politici una cosa così delicata? Personalmente meglio di no….
Io non auspico a svalutazioni della moneta per coprire le magagne di un sistema che non funziona (mi ricorda molto il passato, e guarda come ci siamo ridotti ora). Sul ritorno alla produzione sono pienamente d’accordo, e le tutele verso le forme di dumping dovrebbero essere fatte a livello di UE (che serve a questo e non a mettere gli stati uno contro l’altro…)
Secondo me è sempre la politica, intesa non come partitocrazia ma come gestione della res publica, a dover governare l’economia, mettendola a servizio del popolo. Ovviamente sono visioni del mondo, con tutti i loro pro e contro.
Fossimo in Svezia, capirei il tuo punto di vista, ma essendo in Italia la politica deve entrare il meno possibile nelle questioni economiche