ASCOLI PICENO – Lo scacchiere si complica sempre di più. Travanti silurato, prove di dialogo tra Udc, Pd e L’Alveare, e, in una sola settimana, nascita di due gruppi consiliari all’interno dell’ex monolite Pdl: “Fratelli d’Italia” a destra – sempre fedeli al sindaco Castelli – ed ora i “Montiani” Cinelli e Cappelli nell’area di centro. Sempre fedeli “ma non deferenti”. E, in più: “L’Udc diventa il nostro interlocutore principale”.

Udc che ovviamente tende la mano ai due consiglieri comunali, ma non per “integrarsi” nel nuovo centrodestra quanto per tirarli fuori, almeno come auspicio. Almeno dalle parole di Francesco Petrelli, vicesegretario comunale dell’Udc che giudica le parole di Cappelli e Cinelli “come la certificazione del disgregamento del Pdl: se affermano che voteranno i provvedimenti dell’amministrazione giudicandoli di volta in volta, di fatto si stanno escludendo da questa maggioranza”.

“Credo che, come noi, abbiano una visione negativa dell’attuale classe dirigente, che vede assessori presenti in consiglio da lustri e lustri – dice Petrelli – Ci si inizia a rendere conto che, dopo quattro anni di amministrazione Castelli, la città è ancora in attesa dei provvedimenti in grado di far fare un salto di qualità. Parliamo di persone che hanno raccolto dei voti e oggi sono chiamati a confermarli, ma vedono che non sono in grado di presentare nulla; Cinelli, tra l’altro, non aveva neppure votato il bilancio in Consiglio. Tutto è accentrato fra due o tre assessori di fiducia come Tega e Brugni. Ma le cose sono in rapido movimento, occorrerà aspettare il voto perché anche un Giulio Natali potrebbe diventare un avversario interno molto pericoloso per Castelli, in prospettiva del voto dell’anno prossimo. Il degrado della città è sotto gli occhi di tutti”.


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