ASCOLI PICENO – È terminata in questi giorni la fase di consegna dei progetti per l’iniziativa Yes Start Up, promossa dai Giovani Imprenditori di Confindustria Ascoli Piceno, con il supporto di Banca Marche, Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte Cup, Provincia di Ascoli Piceno e Istao.
Il progetto ha l’obiettivo di incentivare e sostenere l’avvio di start up nel territorio, creando così sviluppo e lavoro in un momento molto problematico come questo che stiamo vivendo. Esprime soddisfazione il leader dei giovani imprenditori ascolani, Franco Bucciarelli che dichiara che “ad oggi sono stati presentati 62 progetti. Il termine di consegna era per il 15 luglio e l’ultimo progetto è stato presentato alle 23.39, appena in tempo – scherza -. Abbiamo puntato molto sulla comunicazione fresca ed efficace, sul web e sulle radio – prosegue il presidente – abbiamo avuto incontri anche con le Università”.
Il sito dell’iniziativa è stato lanciato a dicembre del 2012 e ci sono state più di 3500 visite provenienti da tutta Italia. In contemporanea è stata creata una pagina Facebook e un canale Youtube, dove è stato pubblicato un video realizzato per l’occasione. I venti progetti che saranno scelti da una commissione ad hoc, verranno presentati il 4 ottobre prossimo presso l’area ex Carbon, in occasione di Speed AP 2013, davanti ad una platea di imprenditori, venture capitalist e banche, tutti pronti ad ascoltare i progetti innovativi che lo “startupper” illustrerà .
L’età media dei ragazzi che hanno presentato questi progetti è di 33,5 anni. Il 61% delle domande di finanziamento proviene da Ascoli e provincia, dalle Marche, l’82% e il rimanente dal resto d’Italia. Il 25% sono donne. La quasi totale maggioranza dei partecipanti ha scoperto l’iniziativa tramite web e social network. I settori per i quali sono stati presentati i progetti riguardano al 50% il web e l’e-commerce, il 10% il settore food, l’8% il turismo e il design/edilizia e il 6% la moda. Soltanto l’1% dei potenziali startupper ha pensato di creare un’azienda che includa 9 o più persone. I partecipanti si sono sovvenzionati al 58% attraverso autofinanziamento, il 3% ha ricevuto contributi da familiari ed amici mentre il 30% non ha avuto nessun supporto economico. Partner d’eccezione di Yes Startup è Emil Abirascid, giornalista ed esperto di innovazione che si fa impresa. È ideatore e autore di Startupbusiness, il business network dei protagonisti dell’innovazione. Si stanno anche valutando forme di aiuto per i quaranta partecipanti che saranno esclusi dalla selezione finale.
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Ma se “Il 61% delle domande di finanziamento proviene da Ascoli e provincia, dalle Marche, l’82% e il rimanente dal resto d’Italia” i conti non tornano. 100-61 = 39. Sarebbe il caso che Cristiano Pietropaolo dia una spiegazione.
Per quanto riguarda che “Soltanto l’1% dei potenziali startupper ha pensato di creare un’azienda che includa 9 o più persone” andrebbe chiarito meglio in quanto se è proprio così significa che tutta l’operazione se in teoria non è previsto che si crei occupazione né diretta e né collegata in pratica è solo per aiutare i titolari dei 62 progetti presentati. Sono disoccupati?
Sarebbe il casoi di chiarire meglio se si vuole che l’operazione sia trasparente s’intende.
Che ruolo ha in tutto il contesto e come “Partner d’eccezione di Yes Startup” che si dichiara essere “Emil Abirascid, giornalista ed esperto di innovazione che si fa impresa”?
Il 61 % delle domande di finanziamento provenienti da Ascoli è ovviamente compreso nel 82% del totale delle domande che provengono dalle Marche nella loro totalità.
La percentuale dell 1% è molto bassa perchè il rimanente dei potenziali startupper ha deciso di coinvolgere meno persone nel progetto totale,chi tre persone, chi quattro, tutto qui.
Emil Abirascid è una firma del sole 24 ore e di molti media online. Magari non è conosciuto dal vasto pubblico, ma sul suo sito http://www.abirascid.com/ si possono trovare altre informazioni
Se 62 sono i progetti, l’82% sarebbe 50,84. Giusto? Di questi il 61% = 31,10. Quindi solo la metà dei progetti presentati provengono dal Piceno. Mi sembra che una riflessione si debba fare.
Che “verranno presentati il 4 ottobre prossimo presso l’area ex Carbon” come come leggo nell’articolo implica che qualcosa dovremo anche conoscere circa la possibilità che si sia in linea per creare posti di lavoro. Vedremo!
Per quanto riguarda “Emil Abirascid” e che sia “una firma del sole 24 ore e di molti media online” è noto e si ringrazia per la segnalazione del suo sito che personalmente conoscevo. Faccio notare, gentile Cristiano Pietropaolo, autore dell’articolo, che continuo a non comprendere quale ruolo egli abbia per davvero.
Nell’articolo viene dichiarato che è un “Partner d’eccezione”. Ora “Partner” che significa e perché poi “d’eccezione”? Non mi sembra che sia uno studioso del Piceno e andrebbe ugualmente chiarito. In conclusione è per caso un volontario oppure è pagato. Bene! Chi lo paga?
Se proprio si vuole fare un critica si dovrebbe sire che il tipo di finanziamento offerto alle Start-up non è molto coerente con il profilo di rischio e le esigenze di una start-up.
Nella fase di seed le start-up necessitano di investimenti nel capitale di rischio e non credito simile a quello che può offrire una banca.
Per il resto ben vengano queste iniziative.
Io non ho esperienze in questo campo ma ho cercato e ho letto diverse azioni interessanti e mi sembra che il metodo utile sia quello di stimolare la massima partecipazione e assistere chi ha un’idea soprattutto stressandolo, perché avviare un’impresa è una questione si di piccoli o grandi capitali ma soprattutto di tenacia, di volontà di intraprendere, di non rinunciare mai … never surrender ! e questo non è per tutti …
http://www.chefuturo.it/2013/01/i-primi-100-contatti-e-anche-di-piu-per-chi-vuole-fare-startup-in-italia/