BOLOGNA – Una delegazione dell’Anp – Associazione nazionale pensionati della Cia (Confederazione italiana agricoltori) delle province di Ascoli e Fermo ha preso parte, il 9 dicembre al Teatro Testoni di Bologna, alla mobilitazione dei pensionati del Centro-Nord.

Una giornata di mobilitazione di tutti i pensionati del Centro-Nord Italia per chiedere alle Istituzioni “cambiamento, solidarietà ed equità” verso una categoria che è sempre più ai margini del dibattito politico. Oltre 450 pensionati agricoltori arrivati da tutte le Regioni del Centro-Nord hanno partecipato all’iniziativa con l’obiettivo di rivendicare interventi concreti ed efficaci a favore dei pensionati, dall’estensione del bonus di 80 euro all’adeguamento delle pensioni al costo della vita, dalla riduzione selettiva dei ticket sanitari all’eliminazione delle liste d’attesa.

“La legge di Stabilità, pur ponendosi l’obiettivo condiviso di rilanciare l’economia, l’occupazione e l’impresa, mortifica i pensionati, fra i quali 8 milioni vivono con assegni mensili sotto i mille euro e 2,2 milioni addirittura sotto i 500 euro, e che – ha spiegato il presidente dell’Anp Cia Ascoli e Fermo Mario Massa- perdurando la recessione, nel 2015 rischiano l’indicizzazione zero se non la riduzione delle già magre pensioni”.

“Ma così non si fa che accrescere la situazione di disagio sociale, tanto più che “a causa della pressione fiscale (la più alta dei paesi Ocse) e dell’insufficiente adeguamento delle pensioni al costo della vita – ha aggiunto Brocco- oggi il 44 per cento dei pensionati vive in semi povertà e il 10 per cento non riesce neppure ad acquistare prodotti alimentari e medicine”.

Per questo l’Anp Cia ha deciso di mobilitarsi e rivendicare equità e giustizia sociale, facendo appello alle istituzioni per interventi immediati, concreti ed efficaci a favore dei pensionati. In particolare, l’Anp chiede l’estensione del bonus di 80 euro mensili e l’adeguamento progressivo dei minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale (640 euro mensili) come chiesto dalla Carta Sociale Europea, il recupero del potere d’acquisto delle pensioni (già eroso del 30%) attraverso una più puntuale indicizzazione e la riduzione del drenaggio fiscale nazionale e locale, l’attuazione della riforma sanitaria con moderne protezioni, presidi e servizi nei centri rurali, l’eliminazione delle liste d’attesa e la riduzione selettiva dei ticket, risorse economiche adeguate per il sociale e la non autosufficienza e il ripristino pieno del fondo Patronati.

Il 15 dicembre ci sarà una seconda giornata di mobilitazione dei pensionati a Bari, che coinvolgerà questa volta tutte le regioni del Centro-Sud.


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