ASCOLI PICENO – Nell’arco di dieci anni sulle montagne del Piceno hanno chiuso i battenti quasi due aziende su tre, causando gravissime ripercussioni dal punto di vista occupazionale e ambientale, con i giovani a cercare lavoro altrove e l’abbandono dell’opera di manutenzione del territorio. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Ascoli Fermo che per sabato 24 ottobre ha organizzato un incontro ad Arquata del Tronto per proporre un piano di rilancio delle aree interne.

L’appuntamento è alle ore 10 alla Country House – Centro dei due parchi, nella frazione Borgo. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, in un decennio le aziende delle zone montane della provincia di Ascoli Piceno sono scese da 1650 a circa 600, mentre sono scomparsi oltre 11 mila ettari di superficie agricola, sostituita dall’avanzare dei boschi oltre che da opere di urbanizzazione. Il risultato è il venir meno della costante opera di manutenzione di quelle zone rispetto al rischio di dissesto idrogeologico. Ma l’impatto c’è stato anche a livello occupazionale, con le giornate annue di lavoro in agricoltura che si sono praticamente dimezzate, passando da circa 159 mila a 87 mila.

L’incontro si aprirà con i saluti di Domenico Pala, sindaco di Arquata, e l’intervento di Marina Valentini (Gal Piceno). Quindi le relazioni di Andrea Montresor (Coldiretti Marche), Emidia Santini (Tecnico forestale), Gabriele Guidi (Corpo Forestale dello Stato), Carlo Urbinati (professore Università Politecnica delle Marche), Sandro Nardi (Assam), Lorenzo Bisogni (Regione Marche). Alle ore 12 le conclusioni di Anna Casini, vicepresidente della Regione Marche, e di Paolo Mazzoni, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo.


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