ASCOLI PICENO – L’Ascoli torna alla vittoria. Al Del Duca, i bianconeri battono in rimonta il Cosenza, per 3-2. Doppio vantaggio per i calabresi, nel primo tempo: Rivière prima e Bruccini su rigore poi; al tramonto della prima frazione, accorcia Ninkovic per l’Ascoli. Nella ripresa, la doppietta del subentrato Scamacca ribalta la partita e regala i 3 punti al Picchio.

PAGELLE 

LEALI 6 – Incolpevole sulla gran girata di Rivière, in occasione dell’1-o, sfiora il miracolo, sporcando – purtroppo non a sufficienza – la conclusione di Bruccini dagli undici metri. Per il resto della gara rimane inoperoso, con i suoi compagni che fanno tutto il lavoro necessario a rovesciare il risultato.

ANDREONI 5,5 – Motorino costante sulla fascia destra, sempre pronto a dare il suo apporto alla manovra offensiva dei bianconeri; peccato che, concretamente, il suo contributo è abbastanza risibile, con quasi tutti i cross dal fondo che o finiscono contro la sagoma del giocatore avversario in opposizione, o disegnano traiettorie prive di grande pericolosità. Inoltre, si fa scappare l’avversario alle spalle in occasione del rigore che porterà al 2-0.

BROSCO 6 – Commette il fallo da rigore, è vero, ma onestamente è difficile dargli troppe colpe, dato che è Pierini a cercare il contatto con la sua gamba, la quale non sembra cercare l’intervento. Comunque, non si fa scalfire da questo episodio e gioca una gara abbastanza autoritaria, facendosi trovare sempre pronto e puntuale quando c’è da effettuare qualche intervento difensivo.

VALENTINI 6 – Sulla conclusione vincente di Rivière, appare poco reattivo, permettendo all’attaccante del Cosenza di girarsi in area – seppur con grande velocità – con eccessiva facilità. Una sbavatura che macchia leggermente la sua prestazione, altrimenti molto buona, giocata con grande concentrazione e senso della posizione. Esce per un problema fisico. FERIGRA (dal 70′) 6 – Ingresso in campo non troppo sicuro, ma, nel complesso, non commette particolari errori.

PADOIN 6 – Gara in sordina per l’esperto terzino bianconero, che accompagna poco l’azione offensiva, lasciando tutta l’iniziativa al compagno di fascia opposta, preoccupandosi quasi esclusivamente di non lasciare spazi nella sua zona di competenza. A conti fatti, ci riesce bene, limitando al minimo, senza particolari clamori, i pericoli del Cosenza provenienti dal suo lato.

CAVION 6,5 – Partita che esprime al meglio le sue caratteristiche: tanta, tantissima quantità; difatti, non smette di correre un attimo, dal primo all’ultimo minuto, dando sempre una mano ai suoi compagni, sia in fase di non possesso, sia in fase di possesso. Qualche volta non compie la scelta più saggia con il pallone tra i piedi, ma la sua gara rimane, comunque, di buonissimo spessore.

PETRUCCI 7 – Prestazione a tutto tondo e di grande personalità per il centrocampista bianconero, che agisce da autentico metronomo della manovra bianconera per tutto il corso della gara. Inoltre, a tutto ciò, abbina una costante presenza in fase di non possesso, con tanti palloni recuperati grazie a buon interventi. Va anche vicino al gol in due circostanze, una per tempo: sulla prima è strepitoso Perina, sulla seconda la spinge in fondo al sacco, ma l’arbitro annulla per fuorigioco di Ardemagni.

BRLEK 5 – Il croato lascia costantemente con l’amaro in bocca, perché, quando lo si vede giocare, si possono intravedere le qualità tecniche e fisiche per poter incidere in mezzo al campo; tuttavia, questi barlumi affogano in un’abulicità perenne, la quale rende il suo contributo alla gara, nemmeno scadente, ma proprio nullo.  CHAJIA (dal 59′) 6 – Non ha un impatto mostruoso sulla gara, ma riesce a dare un po’ di brio, necessario in un momento di stanca che rischiava di deprimere l’assalto bianconero.

NINKOVIC 7 – Ritrova il campo dopo l’imbarazzante episodio contro il Venezia, chiamato a riscattare la sua immagine di giocatore bianconero. Lo fa nel migliore dei modi, incidendo sulla gara con 1 gol e 2 assist. Sia chiaro, il suo modo di stare in mezzo al campo e di interpretare la partita non è cambiato molto: il nervosismo e le pause sono ingredienti sempre presenti nelle sue prestazioni. Tuttavia, quello che gli si chiede è di alternare questi bassi con altrettanti alti, che sicuramente può avere. Oggi lo ha fatto.

DA CRUZ 6 – Con quei mezzi atletici e fisici ci si aspetta sempre che possa spaccare in due la partita; oggi non è stato così, con la sua potenziale pericolosità che spesso viene attutita bene dalla difesa del Cosenza. Tuttavia, anche in una giornata tutt’altro che esaltante riesce a metterci il suo zampino, fornendo l’assist a Ninkovic, per l’1-2; una giocata che, visto ciò che è successo qualche settimana fa, si carica anche di un piccolo valore simbolico.

ARDEMAGNI 5 – Il suo apporto alla gara è più negativo che altro: segna in fuorigioco prima, tocca il pallone prima del gol di Petrucci poi, costringendo il guardalinee ad alzare la bandierina. Ovviamente, non gli si possono addossare colpe in questi episodi, ci mancherebbe; tuttavia sono momenti sfortunati che riassumono abbastanza bene la sua prestazione odierna, molto lontana da essere una delle migliori della sua esperienza in maglia bianconera. SCAMACCA  (dal 56′) 7,5 (IL MIGLIORE) – Non c’è molto da dire sul suo ingresso in campo: entra dopo poco più di 10′ della ripresa, segna due gol da bomber vero e vince la partita. Difficile chiedere di più ad un’attaccante, specie quando quest’ultimo ha una carta d’identità che dice 1999 come anno di nascita.

 

ZANETTI 7 – Dopo la pessima prestazione di Crotone, la sua squadra era chiamata a mostrare una reazione forte. L’inizio non è stato dei migliori, con il doppio svantaggio che sembrava aver costruito una montagna insormontabile per i suoi ragazzi, costretti a rimontare, in un clima che cominciava a sembrare un po’ ostile. Tuttavia, il mister bianconero non si è scomposto minimamente – un merito del quale gli va dato atto – e con lui i suoi ragazzi, che hanno continuato a giocare e, prima dell’intervallo, hanno riaperto la gara. Nel secondo tempo, poi, grazie anche, e soprattutto, agli innesti dalla panchina – Scamacca su tutti, ovviamente – il Picchio ha ribaltato la gara, portando a casa 3 punti preziosissimi.


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