ASCOLI PICENO – “Siamo soddisfatti dell’intesa raggiunta con Beko, frutto di un confronto intenso e responsabile tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’azienda e le organizzazioni sindacali. In un contesto economico complesso e incerto, siamo riusciti a ottenere un accordo che tutela l’occupazione e apre una prospettiva concreta di rilancio industriale. L’intesa, approvata con oltre l’80% di voti favorevoli da parte dei lavoratori, prevede un investimento complessivo di 300 milioni di euro per lo sviluppo di un nuovo prodotto e una serie di misure volte a garantire la continuità occupazionale. La fase di transizione sarà gestita attraverso incentivi all’esodo su base volontaria e strumenti di ricollocazione attiva, con un forte impegno sul piano sociale. È stato inoltre fondamentale l’utilizzo della Golden Power a tutela dell’interesse nazionale, in un settore strategico come quello dell’industria del bianco, sempre più esposto alla concorrenza asiatica. La firma dell’accordo certifica la volontà di mantenere attivi i siti produttivi in Italia e dimostra che i prodotti di alta qualità hanno un futuro competitivo nel nostro Paese e in Europa. Questo risultato, tuttavia, rappresenta solo un punto di partenza. Sarà essenziale, infatti, vigilare sull’attuazione degli impegni assunti dall’azienda. Il cosiddetto ‘metodo Beko’, basato su condivisione, responsabilità e centralità dell’interesse nazionale, può diventare un modello da replicare per affrontare e risolvere altre crisi industriali”.

Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, in merito all’intesa raggiunta tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la multinazionale degli elettrodomestici Beko.

“Ci riteniamo soddisfatti per aver firmato l’accordo al Mimit senza alcun licenziamento dopo quasi cinque mesi. A Palazzo Piacentini, al Mimit, si è chiusa la vertenza della Beko, la multinazionale degli elettrodomestici che lo scorso novembre ha annunciato quasi 2mila esuberi nel nostro Paese. Un accordo quadro per tutti i siti italiani”. È quanto fa sapere Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici che ha preso parte alla firma definitiva dell’accordo al Mimit dove erano presenti i vertici della multinazionale, i sindacati, gli enti locali, il sottosegretario Fausta Bergamotto e il ministro Adolfo Urso.

“Gli esuberi sono stati dimezzati, tenuto conto che con la reindustrializzazione di Siena i 299 addetti andranno ricollocati in una reindustrializzazione. Il Piano Italia – aggiunge Spera – grazie a quanto siglato e con l’avallo del Mimit prevede 300 milioni di investimenti. Nella trattativa che sembrava incagliata, c’è stata una regia condivisa dall’UglM e dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, grazie alla quale abbiamo sottoscritto che nessun lavoratore dovrà essere licenziato e nessuno stabilimento dovrà cessare l’attività. L’uso avveduto della Golden Power, esercitato dal Governo Meloni a seguito della notifica dell’accordo tra Whirlpool e Arçelik (gennaio 2023), ha consentito di evitare quanto accaduto in Polonia, dove due stabilimenti Beko Europe sono stati chiusi con 1.800 licenziamenti, e nel Regno Unito. Tale strumento – conclude Spera – ha vincolato l’azienda a non sovrapporre le produzioni italiane con quelle europee, prevenendo il ridimensionamento della capacità produttiva nazionale. L’accordo evita la chiusura del sito di Comunanza e obbliga l’azienda, fino alla fine del 2027, a fare ricorso esclusivamente ad ammortizzatori sociali conservativi e ad uscite incentivate volontarie: il cosiddetto ‘metodo Beko’, basato su condivisione, responsabilità e centralità dell’interesse nazionale. Tale intesa può diventare un modello da replicare per affrontare e risolvere altre crisi industriali e salvaguardare i livelli occupazionali”.


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