ASCOLI PICENO – Di nuovo sotto interrogatorio Salvatore Parolisi presso la caserma di Castello di Cisterna in provincia di Napoli. Dopo la prima sessione di ieri sera, durata quasi otto ore, il marito di Melania Rea, la donna di 29 anni ritrovata uccisa nel Bosco di Ripe di Civitella il 20 aprile, è di nuovo sotto audizione con il Pm ascolano Umberto Monti e i Carabinieri della caserma della località campana.
Al momento Salvatore è ascoltato ancora come “persona informata dei fatti”, quindi come testimone e non come indagato. La sua deposizione rimane fondamentale per chiarire il quadro della vicenda. Il Pm Monti sta, con ogni probabilità, cercando riscontri o incongruenze tra i racconti di Salvatore e i dati in suo possesso, e cioè tabulati telefonici, alcuni esami dei Ris effettuati sui reperti prelevati nei giorni successivi l’omicidio della donna e soprattutto le deposizioni dei molti testimoni ascoltati in questi giorni, più o meno coinvolti nella vita di Melania e Salvatore.
Tra questi, c’ è anche l’amante di Salvatore, la soldatessa Ludovica P., 27 anni (vedi foto), che sabato scorso ha vuotato il sacco in un lungo interrogatorio a Lecce, la città dove frequenta un corso di aggiornamento, rivelando che il rapporto con il caporal maggiore dell’Esercito è iniziato oltre due anni fa, quando cioè lei frequentava il corso di addestramento reclute ad Ascoli, e non si è mai interrotto, neppure negli ultimi tempi. Salvatore avrebbe sentito la ragazza, originaria del Lazio, anche nei giorni successivi la scomparsa e poi il ritrovamento del cadavere di Melania Rea. Non basta ovviamente una relazione extraconiugale a fare di Salvatore un omicida. In sua difesa si sono sempre schierati i familiari di Melania e i conoscenti della coppia, anche quelli di Folignano, il paese alle porte di Ascoli dove i due vivevano. “Ho piena fiducia in Salvatore e sono sicura che è innocente”- ha detto la mamma di Melania.
Nel frattempo ad Ascoli vanno avanti gli interrogatori e spuntano altre testimonianze. Alcuni residenti di Folignano avrebbero visto andare via la coppia da casa, in quel 18 aprile, giorno della scomparsa della donna, intorno alle 14. Un orario compatibile con i racconti di Salvatore. Altri però, presenti a San Marco in quel giorno, non riescono a confermare la presenza di Melania intorno alle 14.30 nei pressi dell’altalena dove la figlia dei due stava giocando, come invece sostenuto dal marito. Al vaglio degli inquirenti anche una deposizione delle ultime ore da parte di un cittadino di Folignano che, se dovesse trovare riscontri oggettivi, sarebbe a vantaggio della posizione di Salvatore. Al momento potrebbe però trattarsi anche di una delle tante testimonianze risultate vane o inutili ai fini dell’indagine.
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