ASCOLI PICENO – Da Porta Cartara fino al Rifugio Paci a piedi lungo un percorso immerso nel silenzio e nella natura: è quanto hanno vissuto oggi i protagonisti della prima tappa del Festival dell’Appennino. A guidare il nutrito gruppo (quasi 80 escursionisti) è stato l’assessore alla Cultura Andrea Maria Antonini ideatore della importante rassegna, giunta alla sua seconda edizione, che da quest’anno è patrocinata anche dal Ministero dell’Ambiente e da altri importanti partner (tra cui il Consorzio Sorgenti Comuni, Bim Tronto, Regione Marche, Cai, Compagnia dei Folli, Parco Miravalle).

Nella prima mattinata il gruppo, con in testa Tito Ciarma (esperta guida alpina), si è inoltrato lungo un tracciato nel cuore verde del capoluogo piceno. Dopo due ore circa di cammino, nell’incantevole scenario dell’Eremo di San Marco, l’attore teatrale Valerio Amabili, nei panni di un frate benedettino del 1200, ha rappresentato un suggestivo monologo sulle parole del Cantico delle Creature. Quindi il gruppo ha ripreso il cammino raggiungendo la cava Giuliani, dove Carlo Bachetti, direttore creativo di “Poesia della Materia” ha illustrato i contenuti della sezione del Festival dedicata alla cosiddetta land-art, che vedrà protagonisti 10 artisti, provenienti dalle maggiori Accademie d’arte italiane e straniere.

I giovani talenti per dieci giorni vivranno a stretto contatto con la natura da cui recupereranno materiali e spunti per realizzare manufatti ed installazioni di grande originalità. Ogni partecipante realizzerà, entro il 30 maggio, un’opera ambientale, utilizzando come materia prima (secondo i principi della cosiddetta Land art) le risorse, gli spazi e le forme naturali del paesaggio piceno. Gli artisti, che dal 18 sino al 31 maggio sono ospiti del Parco Miravalle per condividere questa interessante e innovativa esperienza professionale, sono: Alessandro Virgulti, Sabrina Muzi, Luce Raggi, Fabrizio Perghem, Serena Vallese, Serena Piccinini, Viola Mondello, Jhon e Sarah Castle, Antonio Janevski. Quest’ultimi tre provenienti rispettivamente dalla California e dalla Macedonia.

“Si tratta di scultori, installatori, pittori e perfomer chiamati ad evocare attraverso il carico sublime dell’arte visiva lo spirito di uno dei luoghi più affascinanti e attrattivi del territorio ascolano. Al termine della residenza, gli stessi allestiranno un originale percorso espositivo incentrato sul tema dell’influenza ambientale nel processo creativo di ogni artista spiega Carlo Bachetti, curatore dell’attività che rientra nell’ambito del progetto APQ “Giovani Ri-cercatori di senso” promosso dalla Provincia e finanziato dalla Regione Marche e Ministeri delle Politiche Giovanili, della Gioventù e dello Sviluppo Economico.

Dopo l’intervento di Bachetti e della critica letteraria Alessandra Morelli (che curerà la redazione di uno catalogo tematico imperniato sulle produzioni artistiche realizzate) il gruppo ha ripreso la marcia per arrivare, all’ora di pranzo, al Rifugio Paci, sito a circa 900 metri di altezza. Sulle note musicali del gruppo ascolano “J & T Project” si è tenuta la presentazione ufficiale del Festival dell’Appennino a cura dei promotori.


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