ASCOLI PICENO – “Il sindaco ha perso le staffe dopo aver letto le mie parole nell’intervista a PicenoOggi.it, nella quale affermavo che gli ex An si sono impossessati del Pdl”: questa è la lettura che l’ex assessore Claudio Sesto Travanti fa della sua rimozione dall’incarico da parte del sindaco di Ascoli Guido Castelli, comunicata nella giornata di giovedì 29 novembre “tramite un messo comunale, senza nemmeno il coraggio di parlarmi”.

Travanti affida la replica ad una lunga e articolata lettera che affida alla stampa locale, ma, come se non bastasse, aggiunge a voce molti altri particolari. Non tutti, a quanto lui stesso riferisce: “Vi farò sapere prossimamente”.

Ma già qualcosa (molto) trapela: “Tra sabato e lunedì una persona a me vicina, che non siede in Parlamento ma che lavora in Mediaset e in Medusa Film, parlerà di me a Berlusconi, perché quello che sta accadendo qui ad Ascoli sta accadendo in tutta Italia: gli ex An stanno facendo terra bruciata della componente di Forza Italia presente nel Pdl, e per Berlusconi questo è politicamente inaccettabile”.

Nella lettera Travanti ricostruisce le tappe che hanno portato Castelli ad essere sindaco: “Nel 2008 Vittorio Santori e gran parte di Forza Italia volevano un accordo con l’Udc e con Amedeo Ciccanti, che sarebbe stato il candidato sindaco. Fui io, allora coordinatore comunale di Forza Italia e dal 2009 del Popolo della Libertà, che mi opposi a questo disegno e indicai proprio Castelli come sindaco, con l’idea di tenere unita la destra avendo come riferimento il Partito Popolare Europeo. Castelli aveva la forza di liberarsi dei vecchi riti del Movimento Sociale Italiano”.

Travanti afferma che per le elezioni 2009 fu lui ad occuparsi delle liste elettorali, “ma già allora fui colpito negativamente dalla vicenda Gibellieri. Innanzitutto, prima del voto, riuscii a convincere l’attuale assessore Davide Aliberti, che guidava una propria lista civica, e l’assessore Massimiliano Di Micco, che era a capo di un’altra civica e fino ad un mese prima era con l’Idv, ad appoggiare Castelli. E inoltre, durante il ballottaggio con Canzian, feci di tutto per convincere Gibellieri ad appoggiare Castelli, con un accordo scritto e firmato dai due, che impegnava Castelli a riconoscere ruoli istituzionali alla lista Gibellieri in caso di vittoria. Quell’accordo valse infatti la vittoria su Canzian, ma una volta eletto Castelli ne fece carta straccia“.

Anche con Travanti, secondo la sua stessa ricostruzione, vi era un patto: “Dovevo essere vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici. Poi fui confermato all’Ambiente, ma le deleghe che mi ha assegnato erano svuotate di potere”.

“Non vi è stata poi collegialità nelle scelte – continua – anche se questo era un pilastro nella campagna elettorale, soprattutto con le civiche che erano confluite su di lui e che lo hanno appoggiato anche se parte della città non si fidava di Castelli, nativo di Siena e vissuto ad Offida fino al 1992, quindi senza radici ascolane. Le decisioni vengono prese altrove, magari in qualche ristorante della Vallata del Tronto”.

Sulla revoca della sua carica assessorile, Travanti spiega che “non si tratta di decisione giustificata, perché non ho attuato alcuna protesta e anzi ho promesso rispetto degli accordi elettorali. Castelli interpreta il suo ruolo istituzionale come una funzione personale, contrario allo slogan ‘Sindaco di tutti’ del patto elettorale”.

Addirittura l’ex assessore scrive che “se siamo a questo punto sconsiglio a quanti si sono scoperti cattolici praticanti di frequentare i ritiri spirituali organizzati dalla nostra Diocesi e di frequentare più coerentemente Casapound. Circolano delle voci che vorrebbero una mia imminente sostituzione con Andrea Maria Antonini, che tra poche settimane lascerà il suo incarico di assessore in Provincia. Sarebbe il superare ogni limite e spero che non accada perchè certificherebbe che la giunta viene usata per questioni personali e non politiche”.

Sul ruolo di Amedeo Ciccanti, deputato dell’Udc, Travanti rende noto quanto già detto in precedenza: “Lo conosco da una vita ma non ho avuto mai buonissimi rapporti con lui. Ci siamo incontrati, per la prima volta, ad un pranzo all’inizio di settembre per valutare una eventuale futura maggioranza cittadina senza l’estrema sinistra e l’estrema destra“.

Ma ci sono altre critiche: “Gli incarichi nelle società partecipate sono tutti per ex aennini o altri personaggi politici riciclati. Io tempo fa ho chiesto di avere dei documenti da Ascoli Servizi Comunali, non vorrei che questa revoca arrivi per impedirmi di accedervi”.

Sulle parole dell’ex sindaco del Pd Roberto Allevi, Travanti afferma: “Devo fargli i complimenti, perché ha usato le parole esatte per descrivere la situazione in essere”.
“Io sono sereno – conclude – Questa sera (ieri, venerdì, ndr) fonderemo l’associazione Azione Popolare, e faccio anche gli auguri a Castelli per il suo compleanno, perché non ho alcun problema con lui a livello personale. Sto per aprire una nuova azienda, quindi mi rimetto al lavoro. Ma farò politica liberamente. Ne sentirete delle belle”.


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