ASCOLI  PICENO – Ne ha di sassolini nella scarpa da togliersi Luca Barbareschi e l’occasione è la conferenza stampa de “Il Discorso del Re “suo ultimo spettacolo andato in scena con grande successo sabato e domenica al teatro Ventidio Basso. Nei giorni scorsi su sito de La Repubblica è stato pubblicato un video dove l’attore e parlamentare aggredisce un inviato della trasmissione Le Iene, video che ha fatto rapidamente il giro del web e ora Barbareschi ha voluto dire la sua: “Le Iene è una trasmissione imbecille: in questi cinque anni di Parlamento, tranne l’ultimo dove siamo stati commissariati e il nostro contributo era praticamente inutile, sono stato tra i più presenti proponendo leggi importanti come quelli contro la pedofilia e loro volevano farmi passare come uno che non ha fatto il suo dovere. Con un montaggio artefatto mi hanno demonizzato e io gli ho spaccato il naso perchè avevano fatto piangere mia figlia e lo rifarei, in questo caso un uso di immagini artefatte valgono più di quaranta anni di lavoro e quello che uno ha fatto non esiste più perchè la memoria storica è corta. Anche la mia casa di produzione che tanti premi e consensi ha ricevuto lo scorso anno con il nuovo Cda Rai non lavorerà più ma io vado avanti e non mi fermerò”

Non solo polemiche ma anche spazio al suo ultimo spettacolo: “Ho scelto questo testo perchè aveva un tema: la parola, sottovalutata in questa società dell’immagine – spiega l’attore che è anche regista in questa occasione – così storia di Re Giorgio VI splendido esempio dell’importanza della parola e del sapersi esprimere bene perchè naturalmente per un re è fondamentale parlare correttamente ma lo è anche per tutti e la scuola ora non insegna più ad esprimersi bene e questo è un peccato perchè questo nostro paese ha grandi potenzialità ma a differenza dei paesi anglosassoni manca la meritocrazia ”

A fare gli onori di casa l’assessore alle Attività Culturali Davide Aliberti: “Siamo stati molto felici di avere Luca Barbareschi qui che conosco e stimo, questo spettacolo anche se ambientati negli anni ’30 racconta il quotidiano con uno sguardo rivolto all’eticità ed io la penso esattamente come lui con la politica intesa come servizio al popolo”.


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