
Colli del Tronto, dopo oltre 20 anni arriva la Variante al Piano Regolatore
Ecco in cosa consiste
Ecco in cosa consiste
Dopo 2 anni in mezzo di intenso lavoro in cui l’Amministrazione comunale, insieme all’Assessore Fabio Morganti, ha raccolto tutte le proposte che arrivavano ai cittadini, è stato consegnato il tutto all’ingegner D’Angelo e al geologo Colletta
Le quali reinseriscono la ristrutturazione edilizia nei centri e nuclei storici del Comune favorendo la demolizione e ricostruzione di edifici inagibili a seguito del sisma del 2016
Ricalibrerà alcune scelte che in passato sono state fatte, cercando di dare un nuovo slancio all’edilizia ormai in ginocchio, smussando le criticità evidenti e rispondendo alle richieste
Attacchi anche al Movimento 5 Stelle, reo di aver votato insieme alla maggioranza. Il partito critica anche l'assenza di pubblico alla seduta
Il primo cittadino commenta l'approvazione del PRG, adottato in via definitiva dal Consiglio Comunale ascolano.
Intervista all'assessore all'urbanistica dopo l'adozione del Piano Regolatore di mercoledì scorso.
Con 21 voti favorevoli il Consiglio Comunale approva il nuovo piano generale che regolerà gli assetti del capoluogo piceno
In Consiglio si va verso l'approvazione del progetto per definire l'assetto futuro della città.
Ad Ascoli , forum promosso da “Italia Nostra”, sezione di Ascoli Piceno, con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale, dei progettisti del Piano Regolatore e di soggetti culturali cittadini
Il Comitato elenca tutte le discordanze tra quella ritenuta la realtà ascolana e le parole del sindaco, dalla bassa pianificazione ai tempi di attuazione del Piano Regolatore: "Dolorosa presa in giro della città"
Critiche anche per il redattore del Piano Regolatore, professor Cervellati: "Contemporaneamente incaricato di pianificare il Prg e anche consulente di Restart. Verificheremo se vi è danno erariale"
Il sindaco di Ascoli si dice consapevole delle difficoltà ma anche convinto che il Piano di Cervellati potrebbe ricevere l'approvazione del consiglio comunale a breve
"Se necessario, l'amministrazione proceda anche con il sequestro dei beni a garanzia delle somme necessarie come già fatto dalla magistratura tarantina per il caso Ilva" si legge nella nota. "Non scambiare la bonifica con 350 mila metri cubi che peggioreranno la qualità della vita"
Francesco Di Vita: "Tra i dubbi e le ombre della riqualificazione Carbon, torni la Politica ad assumere un ruolo" Da quasi due anni ripetiamo ad ogni occasione che le volumetrie previste dal progetto Restart sono eccessive e non rispondenti alle reali esigenze di carattere abitativo, economico e sociale di Ascoli. La presa di coscienza da parte di alcuni illustri componenti della società Restart non può che farci piacere, ma certamente non ci invita a cantare vittoria su quanto fino ad ora denunciato. Rimane ancora assente, in questo clima di preoccupazione sempre crescente nei confronti del futuro di questa città e del territorio, il contributo della Politica e delle istituzioni locali, fino ad oggi incapaci di registrare una posizione autonoma e sempre appiattiti sulle posizioni iper-edificatorie del progetto. Proprio adesso che la sostenibilità economica di tutto il quadro pare vacillare, il silenzio politico diviene assordante. Di fronte a una presa di coscienza del privato così netta, il compito di chi amministra dovrebbe essere quello di venire incontro ai dubbi degli attori economici e sociali, e della stessa cittadinanza che guarda con sempre maggiore interesse al problema della riqualificazione di quei 27 ettari di terreno, cercando di porsi come protagonista di un confronto e di un dibattito tesi a individuare soluzioni concrete. Soluzioni concrete che devono partire da una considerazione preliminare indispensabile: l’area ex-Carbon, per la sua posizione nell’assetto urbano, la sua storia, e la congiuntura economico-sociale che viviamo deve rientrare all’interno di una programmazione più ampia della città e del territorio, programmazione stimolata da una “visione a lungo periodo” di come Ascoli e la provincia dovranno essere tra cento anni. Di fronte a tutto ciò, sarebbe ancora più scellerata l’idea di slegare la riqualificazione Carbon al Piano Regolatore Generale, affidandola ad un semplice Pru come se fosse una qualsiasi variante urbanistica e non l’ultima occasione di rilancio per il territorio. Il Prg, infatti, se depurato da sirene elettorali e clientelari, diventa lo strumento principe per dare una forma nuova e una identità alla città. Siamo ancora in tempo, bisogna essere rapidi ma senza farci prendere dalla fretta: facciamo riposare Cervellati prima che possa rovinare la propria carriera con ombre (piuttosto pesanti) di rapporti poco chiari e commistioni con chi, da responsabile del Prg, avrebbe dovuto controllare; ripensiamo il Piano Regolatore da capo, aprendo la discussione al contributo di tutti, singoli e associazioni, università e centri culturali; cerchiamo, al di là delle contrapposizioni politiche, di lavorare, finalmente, a una città di tutti e non di pochi; leghiamo i destini urbanistici di Ascoli a nuove prospettive economiche e sociali che ci rendano protagonisti del territorio e non più a rimorchio di decisioni prese da altri. Se così non dovesse essere, se dovessero vincere ancora una volta le logiche spartitorie sul bene comune, ci renderemo tutti complici della definitiva e irreversibile rovina di Ascoli, condannando i nostri figli e chi verrà dopo di loro a cercarsi un futuro migliore, come già tanti fanno ora, lontano dalla città che amiamo. E a quel punto, non sarà più possibile tornare indietro"
L'ex Nucleo Industriale ha propri piani urbanistici superiori a quello comunale: dunque l'assessore e il presidente della Provincia chiedono che almeno una zona, oltre Campolungo e Marino, sia "riconsegnata". E l'ex sindaco aggiunge: "Quell'ente va chiuso subito"
VIDEO Il professor Pierluigi Cervellati al Rotary Club illustra le linee guida del Prg: "Dobbiamo connettere il costruito con un territorio che sembra dipinto da Piero della Francesca. Recuperare i palazzi del centro storico e ripensare al loro impiego"